
I.A.R.S. Identificazione Aree Riflesse Sensibili
Reflessologia Plantare Zu, Original Reflexology Zu, metodo originale. Il Metodo ZU si diversifica dalle altre interpretazioni della Reflessologia Plantare per lo studio approfondito e analitico dell’identificazione dei punti riflessi sui piedi, quella che chiameremo I.A.R.S., Identificazione Aree Riflesse Sensibili.
Le differenti aree dei piedi sono distribuite sulla pianta sul dorso, sulla parte laterale esterna e mediale interna. Quindi abbiamo quattro proiezioni: Visione plantare, dorsale, laterale interna e laterale esterna.
Siamo tridimensionali e questa tridimensionalità si proietta sui piedi attraverso le I.AR.S,.Identificazione Aree Riflesse Sensibili. Si identifica una IARS quando non è proporzionale il dolore che si suscita in relazione alla sollecitazione esercitata.
Reflessologia Plantare Zu, Reflessologia tridimensionale
Si va oltre la bi dimensione resa graficamente piana e si prende in considerazione anche la terza proiezione, “la profondità”! Quando si massaggia si porta l’attenzione ai differenti strati corporei: pelle, connettivo, vasi sanguigni, muscoli, tendini e ossa.
Reflessologia Plantare Zu, Morfologia
La morfologia prende in considerazione ogni manifestazione di eccesso che appare sui piedi: calli, callosità, gonfiori, unghie ispessite, incarnite, tendini in evidenza, aumento di calore, vasi sanguigni, atteggiamenti posturali, piedi addotti, abdotti, supini, proni, flessi, estesi. Manifestazioni sintomatiche di ciò che c’è in eccesso sul corpo.
Manifestazioni di carenza: piedi freddi, ipotonici, unghie deboli, lassità legamentose, cedimenti tessutali.. Manifestazioni sintomatiche di ciò che c’è in meno sul corpo.
Reflessologia Plantare Zu, Energetica
Un ulteriore salto qualitativo, interpretativo diagnostico e terapeutico della Reflessologia Plantare Zu è l’utilizzo dei meridiani energetici della M.T.C., (Medicina Tradizionale Cinese), meridiani anatomici e riflessi. La visione taoista rende unico l’approccio a questa Reflessologia Plantare.
Dove sono situate le aree riflesse della Reflessologia Plantare?
Tutte le aree della Reflessologia Plantare sono state localizzate mirando all’epicentro del dolore di ogni area sensibile e in relazione alle ossa e ai muscoli. Un piede può essere lungo, largo, corto, grosso, magro, ed entrando nelle patologie piatto, cavo, equino, varo, valgo, torto. Questo tipo di lettura rende oggettive l’identificazione delle aree riflesse.
Quanto segue è dedicato allo studio e all’Identificazione delle Aree Riflesse Sensibili sui piedi.
Reflessologia Plantare Zu, le ossa
Iniziamo con la proiezione della struttura ossea. Ho colorato in nero le zone riflesse corrispondenti, in relazione al Movimento Acqua. Cominciamo dalle ossa perché, secondo la mia esperienza didattica, risulta generalmente più comprensibile la loro proiezione generale. Costruiremo prima l’impalcatura rappresentata dal sistema osteo articolare, poi andremo a riempirlo con gli organi dislocati a seconda delle corrispondenze.
Nella Reflessologia Plantare il sistema osteo articolare diventa così un ottimo elemento di repere che ci aiuta nella memorizzazione della dislocazione delle aree riflesse dei piedi. Nella fase iniziale dello studio della Reflessologia Plantare, dove si presuppone che la memoria sia importante, verificherete che la logica della distribuzione delle differenti aree è lì, sotto mano, pronta per essere scoperta con stupore.
Affidatevi alla logica sequenziale: «Sotto la testa cosa c’é?» «Il collo!» Bene vedete che le risposte arrivano da sole: quindi se questo osso corrisponde al cranio/testa, quest’osso sotto corrisponderà alle vertebre cervicali ecc.
Imparate ad apprezzare fin dall’inizio la perfezione delle proporzioni riflesse della Reflessologia Plantare.
Il macrocosmo si proietta in una formidabile logica nel microcosmo. Più sarete attenti, scrupolosi nell’osservazione, più penetrate la motivazione di essere di una sporgenza o di una cavità, tanto più la logica del loro essere vi apparirà stupefacente.
Niente è a caso nella Reflessologia Plantare. Vi auguro di avere lo stesso stupore che a distanza di anni continua ad accompagnarmi nelle continue scoperte, associazioni logiche, evidenze che sono lì sotto i nostri occhi e alle quali non abbiamo mai badato. Non creano, scopriamo.
Vi auguro buon viaggio alla scoperta dell’universo piede attraverso la Reflessologia Plantare.
Nella nostra scuola l’apprendimento è sostenuto da una notevole quantità di ausili didattici: audiovisivi, diapositive, lavagna luminosa, una grande lavagna bianca tipo universitario sulla quale si può scrivere a colori e applicarci elementi calamitati, lo scheletro del piede è sempre a “portata di mano”, computer, dispense ecc.
Quando inizia l’attività grafica dell’Identificazione delle Aree Riflesse Sensibili, sono distribuiti fogli sui quali sono prestampati i piedi con le ossa in evidenza e le corrispondenti aree che dovranno essere colorate. Questi percorsi li potrete rivivere seguendo le immagini che corrispondono ai vari movimenti.
Questa l’introduzione, segue nei capitoli successivi, buona lettura
Reflessologia Plantare Zu, Movimento Acqua

L’Acqua è l’essenza della vita, essa si presta a ogni mutamento, è perseverante e arriva ovunque. L’Acqua penetra nel profondo e scorre, forma i vapori, le nebbie, le nuvole del Cielo. L’energia cosmica del Movimento Acqua è il freddo. La stagione che gli corrisponde è l’inverno ed è in inverno che sono più numerose le ore di buio rispetto alle ore di luce.
Il colore nero, il non-colore, la non-luce è una delle manifestazioni dello yin, quindi di tutto ciò che ci riconduce a un concetto di contrazione, chiusura, basso, materiale, pesante, lento nella Reflessologia Plantare lo coloriamo nero.
Nel taijitu lo yin è rappresentato dal nero posto in basso a destra. L’organo zang, pieno, è il rene, il suo associato organo fu, vuoto è la vescica. Il rene rappresenta la forza intrinseca. È l’organo posto più in profondità nel nostro corpo, superprotetto nella loggia renale.
Prima cosa dobbiamo visualizzare una persona seduta con le gambe in avanti. Immaginiamo di fotografarla vista di lato, rimpiccioliamo l’immagine e proiettiamola sul piede. L’alluce viene diviso in prima e seconda falange, la prima è la più prossimale, la seconda quella con l’unghia.
Reflessologia Plantare, quale parte del piede corrisponde alla testa
Nella Reflessologia Plantare Zu, la seconda falange del primo dito corrisponde alla testa, perché la testa è la parte più alta del nostro corpo e conseguentemente ha la sua corrispondenza nella parte più alta del piede, quando è appoggiato sul calcagno come dall’immagine proposta.
La testa è costituita dal cranio che ne è la struttura ossea e altri parti molli che per ora non prendiamo in considerazione. Sotto la testa abbiamo il collo, che identifichiamo come prima falange del primo dito.
Anche il collo è differenziato nella sua struttura ossea che divengono le vertebre cervicali e i tessuti molli. Ecco quindi che l’articolazione prima-seconda falange del primo dito conseguentemente corrisponde all’articolazione testa-collo, nello specifico cranio-atlante-epistrofeo.
Nella descrizione Reflessologia Plantare Zu scendendo incontriamo un’altra articolazione anatomicamente un po’ sporgente, l’articolazione metatarso falangea del primo dito, conosciuta soprattutto nella sua evidenza patologia come alluce valgo. Questa corrisponde alla proiezione della settima vertebra cervicale-prima dorsale (C7-D1). Quindi la prima vertebra dorsale viene ad essere identificata con la porzione distale del primo metatarso, il più corto e il più tozzo, con un’evidente cavità centrale.
Reflessologia Plantare Zu, Movimento Legno

Nel capitolo Movimento Legno della Reflessologia Plantare Zu sono descritte i nomi delle aree dei piedi colorate in verde, associate al Movimento Legno. Il verde ci fa pensare agli alberi, alla vegetazione. La vegetazione ha la sua principale manifestazione in primavera. Il colore dominante è il verde. L’erba comincia a comparire sul prato, le foglioline e le gemme sugli alberi, gli uccelli a cantare, tornano quelli migratori, gli animali in letargo si risvegliano, la natura tutta si risveglia.
L’energia cosmica che domina è il vento, quel vento che spazza via l’inverno. La primavera è la stagione legata alla nascita in tutti i sensi, ma meglio sarebbe parlare di apparire, in quanto ciò che definiamo come nato in realtà già era sotto un’altra forma.
Il Movimento Legno ci fa pensare subito agli alberi, alla vegetazione. La vegetazione ha la sua principale manifestazione in primavera. Il colore dominante è il verde. L’erba comincia a comparire sul prato, le foglioline e le gemme sugli alberi, gli uccelli a cantare, tornano quelli migratori, gli animali in letargo si risvegliano, la natura tutta si risveglia.
L’energia cosmica che domina è il vento, quel vento che spazza via l’inverno. La primavera è la stagione legata alla nascita in tutti i sensi, ma meglio sarebbe parlare di apparire, in quanto ciò che definiamo come nato in realtà già era sotto un’altra forma.
Una volta si annoveravano gli anni contando le primavere. Nella vita di un uomo ci sono le sue primavere, periodi di nascite e rinascite, la Reflessologia Plantare Zu nasce e rinasce.
La nascita è la separazione dalla madre, il taglio del cordone ombelicale. Rappresenta il passaggio dallo yin allo yang: dal non visibile al visibile.
Il bambino viene nutrito dalla madre attraverso il cordone ombelicale che raggiunge il suo fegato. Il fegato è l’organo zang (pieno) connesso al Movimento Legno. Il fegato produce la bile che è verde. Questa viene trattenuta dalla cistifellea, organo fu (vuoto).
Una persona con problematiche riferite al fegato, oltre alla palpazione, si va a controllare la sclera degli occhi per evidenziarne il cambio di colore, che farebbe ravvisare la presenza nel sangue di una quantità eccessiva di bile prodotta dal fegato, ecco quindi un’altra intima correlazione tra gli occhi e il Fegato-Legno che la Reflessologia Plantare Zu offre.
Quando nasce un bambino si dice «È venuto alla luce!». Oppure quando una persona finalmente comprende una situazione si dice: «Finalmente ha aperto gli occhi!». Nascita a una nuova vita, a una nuova possibilità interpretativa. La parola Buddha per esempio significa l’”Illuminato”.
Quando la cistifellea è in vuoto energetico si ha un pieno di struttura che si manifesta con la difficoltà di immettere bile in circolo, la persona ha una certa facilità alla lacrimazione. La bile è basica e neutralizza o controlla l’acidità che è in circolo.
I crampi si manifestano perché i nostri muscoli sono attaccati dall’acido lattico, e così la relazione legata al Movimento Legno per la Reflessologia Plantare Zu, si va allungando, i muscoli infatti fanno parte del Movimento Legno come strati del corpo.
I muscoli si contraggono e s’irrigidiscono quando emozionalmente siamo incapaci di verbalizzare le nostre emozioni più sgradevoli. Non verbalizzando le somatizziamo e le manifestiamo attraverso un eccessivo controllo e irrigidimento muscolare. Le persone che vengono descritte come biliose a volte possono avere dei salutari, per loro, travasi di bile, sintomo della perdita del controllo.
Ecco altri concetti legati al Movimento Legno controllo della Reflessologia Plantare Zu: emozione principale, ira; emozione determinata dalla perdita del controllo, grida; lacrime, manifestazioni della perdita di controllo.
Altra relazione con il Movimento Legno e la Reflessologia Plantare Zu, con il verde, il fegato, la cistifellea, può essere il vomito biliare, di colore verde, diverso dal vomito gastrico, giallo dal colore dei succhi gastrici, dalla ematemesi color rosso, perché sangue, dalla scialorrea o eccessiva salivazione o dal vomito alimentare che in situazioni veramente gravi e importanti, come in patologie determinate dall’occlusione intestinale può (il vomito alimentare) condurre una persona a vomitare le proprie feci.
Reflessologia Plantare Zu, Movimento Fuoco

In questo capitolo della Reflessologia Plantare Zu sono descritti i nomi delle aree del piede colorate in rosso, corrispondono al Movimento Fuoco. Organo pieno cuore, organo vuoto intestino tenue. Per organi pieni si intendono gli organi “pieni di energia”, quelli vuoti sono considerati di transito.
Il fuoco, Huǒ, il sole a mezzogiorno. La frutta che in primavera era a uno stadio di gemma ora è maturata ed è prevalentemente succosa e di color rosso (fragole, ciliegie, angurie). Il massimo del calore, del fuoco, il massimo del caldo, una estate esaltata è l’atmosfera che si vive per esempio all’equatore.
La primavera genera l’estate. Mentre in primavera la natura era colorata di verde in estate l’emozione principale che la pervade è colorata di rosso: il fuoco, il sole a mezzogiorno, la frutta che in primavera era a uno stadio di gemma ora è maturata ed è prevalentemente succosa e di color rosso (fragole, ciliegie, angurie). Il massimo del calore, del fuoco, il massimo del caldo, un’estate esaltata è l’atmosfera che si vive per esempio all’equatore.
Qui il colore della pelle delle persone non è certo il massimo dello yang, del bianco, del chiaro; al contrario, sono scure o nere e questo introduce un’altra legge assai importante: lo yang portato all’estremo diventa yin, lo yin portato all’estremo diventa yang, questo uno dei postulati della Reflessologia Plantare Zu derivante dalla visione taoista.
Il rosso, il fuoco, il calore, sono fondamentali per la nostra sopravvivenza, ma il fuoco, troppo fuoco, genera il bruciato, il bruciato come sapore è amaro.
In Italia la prima causa di mortalità è determinata dall’infarto del miocardio e la maggior parte degli infarti avvengono in estate: ecco che il cuore, zang (pieno), è l’organo del fuoco, il suo relativo organo fu (vuoto) è l’intestino tenue. Infatti le dissenterie sono caratteristiche della stagione più calda, dei paesi più caldi.
Nella nostra società il sapore oggi più gradito è in un’apparente contraddizione al Movimento Fuoco, quindi cuore; non il dolce, come verrebbe istintivamente di pensare, bensì l’amaro. Quando ero bambino, i miei genitori mi portavano con loro a far visita ad amici e parenti, per strada compravano zucchero e caffé da portar loro.
Questi ricambiavano offrendoci quel che al sud era chiamato “il bicchierino”. Effettivamente si trattava di bicchieri veramente piccoli che erano riempiti da una bottiglia che di solito aveva il tappo incrostato di zucchero. Erano liquori fatti in casa, ad alta gradazione alcolica e molto dolci: anice, anisetta, centerba, nocino.
Era povera gente, manovali, contadini, artigiani, che svolgevano un’attività fondamentalmente muscolare, ed ecco perché gli zuccheri, come benzina per i loro muscoli e l’alcool, per scaldarli. Oggi attività muscolari intense come una volta non ce ne sono quasi più, ovunque l’uomo è sostituito nei lavori più pesanti da macchine e robot.
La causa ricorrente della stragrande maggioranza delle malattie attuali è ciò che comunemente viene chiamato stress e non deriva nella maggior parte dei casi da un lavoro fisico, manuale, bensì da un affaticamento intellettuale, cerebrale.
Il cuore quindi oggi si ammala non più per degli sforzi fisici, ma per un esasperato utilizzo del nostro cervello. Fino a qualche anno fa si offrivano liquori dolci, oggi si invitano gli amici al bar a bere un amaro. L’amaro è il sapore di controllo del cuore insegna la Reflessologia Plantare Zu.
Istintivamente ci siamo orientati verso l’amaro cambiando i gusti perché il nostro organismo ci fa desiderare i sapori adatti alle nostre esigenze reali che in molte occasioni ci neghiamo intellettualizzandone le motivazioni.
L’emozione predominante relativa al Movimento Fuoco nella Reflessologia Plantare Zu è la gioia e la maniera di manifestare l’estremizzazione di tale emozione è qualcosa che si avvicina a un atteggiamento isterico. Le persone rosse in viso, rubiconde, cardiache, gioiose, quando vivono una situazione di stress la manifestano con il riso.
Può essere diverso secondo le condizioni, ma ciò che primariamente fa riconoscere in una persona i suoi problemi cardiaci è il ridere con la “i” (iiiiihhh…) anziché con la “o”, con la “a”, con la “e”, o con la “u”. La risata può distinguersi per essere bassa e/o baritonale o alta e/o nasale.
Reflessologia Plantare Zu, Movimento Terra

In questo capitolo sono descritte i nomi delle aree della Reflessologia Plantare Zu colorate in giallo, associate al Movimento Terra. Il giallo è il colore del centro, la “quinta stagione” “tarda estate”. Strato corporeo il connettivo, organo zang la Milza/Pancreas, organo fu lo Stomaco.
Gli organi zang (pieni) relazionati alla Terra, o Movimento Terra, sono milza-pancreas. Benché anatomicamente siano due organi distinti tra di loro, i cinesi li considerano energeticamente un organo unico deputato soprattutto alla distribuzione. L’organo complementare fu (vuoto) è lo stomaco, viene anche chiamato “il mare della metabolizzazione dei cinque cereali”, interpretati come cinque energie. Il colore è il giallo.
I cinesi sono il “popolo giallo”. Si sono sempre considerati al centro dell’universo, e in effetti avevano di che giustificare questo atteggiamento: le invenzioni della carta stampata, della carta moneta, della polvere da sparo, della bussola e forse anche gli spaghetti sono di origine cinese.
L’agopuntura, la tecnica terapeutica più antica e complessa che oggi conosciamo e che è rimasta pressoché immutata da migliaia di anni, è di origine cinese. La muraglia cinese è la sola struttura costruita dall’uomo che gli astronauti hanno identificato a occhio nudo dalla luna. Huangdi Neijing Suwen è il Canone di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo.
L’imperatore vestiva di giallo (giallo imperiale) quando risiedeva nella capitale, nel centro della vita della nazione. Vestiva di verde quando andava a visitare le province dell’est (il verde in relazione all’est ci riporta al Movimento Legno, in quanto il sole nasce a est e questa relazione analogica continua con tutto ciò che nasce e si manifesta) e vi andava in primavera.
Le province del sud le andava a visitare, vestito di rosso, in estate. Le province del nord le visitava in inverno vestito di nero, all’ovest andava in autunno vestendo di bianco.Le persone di colorito giallo, da non scambiarsi con gli itterici (verdi), hanno questo colorito a causa del processo emolitico (distruzione di globuli rossi) da parte della milza.
Il colore dell’insulina prodotta dal pancreas è giallo come giallo è il colore dei succhi gastrici. Il Movimento Terra per la sua centralità ha un’importanza particolare nei confronti di tutto ciò che comporta la distribuzione e soprattutto quanto concerne il “se”.
Giallo è l’oro, metallo prezioso. Allo scià di Persia una volta l’anno gli davano tanto oro quanto pesava. Regaliamo monili d’oro ad una persona che è al centro della nostra attenzione. Nel linguaggio dei fiori il giallo corrisponde alla gelosia, sentimento di centralità ossessiva. D’oro giallo erano le corone dei reali.
Il numero cinque è il numero della Terra, della trasformazione, è costituito da due primo numero yin, pari e da tre primo numero yang dispari. Le cinture colorate degli shao long, allievi della Scuola Superiore Reflessologia Zu, sono lunghe cm. 230 (2 + 3 = 5) x cm. 9 (3 volte 3) numero dell’imperatore, massimo dello yang.
Il due e il tre insieme rappresenteranno una costante a livello anatomico. Il polmone sinistro ha due lobi, il destro tre. Le valvole cardiache sono la mitralica o bicusplide, e la tricuspide. Le ossa del piede sono divise longitudinalmente in calcanerari contenenti due metatarsi (IV°/V°) con relative falangi, e astragaliche tre metatarsi (I°/II°/III°) e relative falangi.
Reflessologia Plantare Zu, Movimento Metallo

Il bianco è il colore della trasparenza. Lo associamo al Movimento Metallo, figlio della Terra. Nell’autunno si manifesta con una doppia polarità: come bianco, riferito allo yang, parte alta, il cielo, la trasparenza dell’atmosfera secca in questa stagione dal cielo limpido, il periodo che chiamiamo l’estate di San Martino, terso per effetto del vento maestrale che soffia dall’ovest; e come marrone riferito alla terra arata, lavorata, le foglie gialle della tarda estate già cadute che marciscono.
L’organo zang (pieno) è il polmone, definito al singolare dai cinesi perché visto nell’osservazione dei torturati come un unico albero, la trachea (albero bronchiale) con due grossi frutti, i polmoni, uno diviso in tre tre lobi e l’altro in due. Il corrispondente organo fu (vuoto) è il colon o grosso intestino.
I polmoni sono il quartier generale dell’apparato respiratorio. Nella Reflessologia Plantare rappresentano tutto quanto si possa riferire all’aria, spirito vitale, lo shen del po per i cinesi, «…e Dio vi soffiò l’anima…». Tutto ciò che si riferisce all’apparato respiratorio è considerato strettamente relazionato alla vita. Senza mangiare possiamo resistere 50/60 giorni, senza bere sei-sette giorni, senza respirare 3-4 minuti.
Quando il bambino nasce l’affermazione del suo vivere autonomo è il pianto come atto respiratorio. Nasciamo quindi con un atto espiratorio e quando moriamo esaliamo l’ultimo respiro espirando. Lo spazio situato tra faringe-laringe e trachea-bronchi è detto “spazio morto” perché l’aria in esso contenuta è ferma ed è messa in movimento solo dalla ventilazione polmonare in quanto la trachea è un tubo rigido.
La capacità d’incamerare ed eliminare aria, quantificata attraverso l’esame spirometrico, si dice capacità vitale. Ecco quindi che tutto ciò che è relazionato ai polmoni, all’apparato respiratorio, è letto attraverso il significato di vita e di morte, legato comunque alla spiritualità.
Colore del Movimento Metallo nella Reflessologia Plantare è il bianco, ci ricollega analogamente a un significato di purezza. Ci si veste di bianco quando si vuol far notare la propria pulizia. Nella simbologia del linguaggio si parla di “cavaliere senza macchia e senza paura”. Il concetto quindi di macchia, di sporco, è in antitesi con il concetto di purezza. Il bianco è posto in alto, il marrone in basso.
Il marrone lo associamo alla massa fecale che viene eliminata dall’orifizio posto in basso. L’aria viene eliminata dal naso, orifizio posto in alto. La massa fecale, prodotto di eliminazione della metabolizzazione di ciò che abbiamo mangiato, si associa a una qualità fisica, materiale, terrestre. L’aria, anima, è il nutrimento dello spirito.
Reflessologia Plantare Zu, Movimento Acqua

L’energia cosmica del Movimento Acqua è il freddo. La stagione che gli corrisponde è l’inverno ed è in inverno che sono più numerose le ore di buio rispetto alle ore di luce. È considerata una stagione morta, il concetto di morte però implica, almeno nella concezione occidentale, qualcosa che finisce in maniera irreversibile, immutabile, concetti questi estranei alla visione cinese.
È bene capire che nero, yin, inverno, non significano morte e che invece è più adeguato considerare il Movimento Acqua come qualcosa legato al non visibile, a qualcosa che non sta apparendo. L’acqua è una forza silenziosa che incessantemente scorre.
Il colore nero, il non-colore, la non-luce è una delle manifestazioni dello yin, quindi di tutto ciò che ci riconduce a un concetto di contrazione, chiusura, basso, materiale, pesante, lento. Nel taiji tu lo yin è rappresentato dal nero posto in basso a destra coloriamo in nero le aree della Reflessologia Plantare Zu
Reflessologia Plantare, organo Zang
L’organo zang, pieno, è il rene, il suo associato organo fu, vuoto è la vescica.Il rene rappresenta la forza intrinseca. È l’organo posto più in profondità nel nostro corpo, superprotetto nella loggia renale.
I cinesi non facevano distinzione tra rene e ghiandola surrenale, per loro era un tutt’uno e aveva un unico importante significato relativo alla vita.
La distinzione fondamentale da farsi è tra funzione yang del rene e funzione yin del rene. La funzione yang è relativa alla sessualità intesa come origine della vita, all’attività ormonale, alla capacità decisionale. La funzione yin è relativa alla componente filtrativa del sangue da parte del rene. Il rene rappresenta il cento per cento della sessualità maschile e circa il cinquanta per cento di quella femminile.
Le persone cosiddette renali hanno la pelle scura, sono caratterizzate da una forte volontà, una “volontà ferrea” che le contraddistingue. Quando i loro capelli cominciano a ingrigire questo è uno dei sintomi dell’indebolimento di quella forza di volontà.
Quando un soggetto renale s’indebolisce diventa incapace di prendere delle decisioni rapide e assume la tendenza a rinviare. In condizioni di stress manifesta le sue emozioni attraverso i gemiti.
Una persona che ha problemi renali, anche se la medicina allopatica non lo considera sofferente a livello organico, ha un’inefficienza sessuale determinata dal controllo del rene sulla ghiandola surrenale.
In inverno, sebbene con un metabolismo lento la vita continua, il seme è sotto la terra coperta dalla neve ma non è morto; infatti il mistero della vita darà alla luce in primavera la pianta. Ci vogliono nove mesi per far crescere il grano, ci vogliono nove mesi per generare un figlio: non essere visibili non significa essere morti.
Nelle tombe dei faraoni sono stati rinvenuti dei semi di farro intatti, che una volta seminati hanno dato alla luce piantine di farro. Ciò sta a dimostrare che il DNA in questi semi si è conservato a distanza di migliaia di anni prima di essere messo nella terra, elemento catalizzatore (i catalizzatori in chimica sono quegli elementi che accelerano o ritardano una reazione senza prendervene parte) questi sono germogliati; ghiandola surrenale e rene sono i depositari di questa energia.
Lo shen del Movimento Acqua è chiamato jing. Lo jing ancestrale viene considerato la forza del DNA. Lo strato corporeo in relazione al Movimento Acqua nella Reflessologia Plantare sono le ossa. Anche i capelli e i denti ci riportano a un senso di durezza cristallina infatti sono controllati dai reni.
Una delle funzioni primarie dei reni è la regolazione dell’equilibrio idroelettrolitico a cui ne consegue il trattenimento e l’eliminazione dei sali minerali. L’area riflessa del rene nella Reflessologia Plantare Zu, è l’area più massaggiata. Patologie comuni di queste persone sono le calcolosi renali, determinate dall’inefficienza del rene come organo filtro, se le sue maglie diventano troppo strette lasceranno passare solo l’acqua, mentre le sostanze tossiche, le scorie azotate e i vari cristalli rimarranno a monte di questo organo filtro.
Agli esami delle urine non risulterà nulla di patologico, proprio perché le sostanze tossiche il rene non le ha eliminate, ed essendo in quantità insufficienti per essere rilevate dai normali esami ematochimici, il soggetto ignorerà il suo permanente subdolo stato di avvelenamento che però non lo farà sentire in perfetta forma.
Poiché le risposte dei suoi esami non daranno la conferma di questo suo status, si verificherà una discrepanza tra ciò che accusa a livbello sintomatico e ciò che i suoi esami dichiareranno.
Solitamente quando una persona non urina a sufficienza la s’invita a bere almeno due litri di acqua al giorno: ciò è in contraddizione con la logica del nostro corpo. Se non ha sete perché è già satura d’acqua: un calice pieno non può essere riempito, si deve invece prima di tutto provvedere al suo svuotamento.
Per svuotare i pieni e riempire i vuoti, nella Reflessologia Plantare, bisogna generare una pressione negativa, dove il vuoto richiami l’eccesso che determina la pienezza. È più corretto dire che il nostro organismo ha bisogno di circa due litri di liquidi al giorno, che bisogna bere due litri di acqua al giorno.
A seconda se il soggetto è obeso o magro, se svolge un’attività lavorativa sedentaria o in movimento, all’aperto o al chiuso, relativamente alle stagioni, all’età, al sesso, si avrà un differente consumo di liquidi e un’esigenza diversa di reintegrare i liquidi utilizzati. Se ad esempio l’alimentazione è a base di frutta, o ricca di dolci, o molto salata, ci sarà una diversificazione di richiesta di liquidi.