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Crampi notturni, ore 3 a.m., liberati dalla Reflessologia Plantare Zu

Crampi notturni
Crampi notturni

I crampi notturni, noti anche come crampi muscolari notturni o spasmi muscolari notturni, sono contrazioni involontarie e dolorose dei muscoli che si verificano durante il sonno o al risveglio.

Questi crampi possono colpire diverse parti del corpo, ma sono più comuni nella zona dei polpacci e dei piedi.

Ecco alcune informazioni utili sui crampi notturni:

Cause: Le cause esatte dei crampi notturni non sono sempre chiare, ma ci sono diversi fattori che possono contribuire a scatenarli. Questi includono:

  • Affaticamento muscolare a causa dell’attività fisica intensa o della mancanza di esercizio regolare.
  • Disidratazione e squilibri elettrolitici, come bassi livelli di potassio, calcio o magnesio.
  • Problemi circolatori, come insufficienza venosa o problemi arteriosi.
  • Condizioni mediche sottostanti, come diabete, neuropatia periferica o disturbi della tiroide.
  • Alcuni farmaci, come diuretici, statine o antipsicotici.
  • Gravidanza, soprattutto nel secondo e terzo trimestre.

Sintomi: I crampi notturni sono caratterizzati da contrazioni muscolari dolorose che possono durare alcuni secondi fino a diversi minuti. Durante un crampo, il muscolo colpito può diventare visibilmente indurito o proteso.

Dopo la scomparsa del crampo, il muscolo può essere dolorante o sensibile per un breve periodo.

Prevenzione e trattamento: Sebbene non ci sia una soluzione definitiva per prevenire i crampi notturni, ci sono alcune misure che possono aiutare a ridurne la frequenza e l’intensità:

  • Mantenere una corretta idratazione bevendo a sufficienza durante il giorno.
  • Assicurarsi di consumare una dieta equilibrata, ricca di potassio, calcio e magnesio.
  • Fare regolare attività fisica, in particolare esercizi di stretching e di rinforzo muscolare.
  • Evitare di stare troppo tempo in piedi o seduti nella stessa posizione.
  • Evitare di indossare calzature scomode o strette.
  • Applicare calore o massaggiare delicatamente il muscolo interessato durante un crampo per alleviare il dolore.

Crampi notturni, i muscoli sono saturati di acido lattico e non ricevono più ossigeno. L’organismo ha una mancanza di sali minerali necessari alla corretta estensione delle fibre muscolari, inevitabilmente si presentano improvvise contrazioni muscolari.

Se alla signora anziana vengono i crampi notturni, una lista di esegeti gli avrà già consigliato di assumere potassio e magnesio. I crampi agli atleti si manifestano durante i tempi supplementari di una partita o negli ultimi chilometri di una maratona.

Carenza Mg, K, Ca, possibile causa di crampi notturni

Il magnesio e il potassio sono sali minerali che tra le loro funzioni hanno quella di rilassare i muscoli. Il calcio aumenta le contrazioni muscolari. Ora se l’equilibrio fra i sali minerali è alterato a vantaggio del calcio, per assunzione continua di formaggi o latte.

E’ facile che si presentino crampi notturni e in tal caso è utile assumere un integratore al magnesio o al potassio che riporti l’equilibrio.

Ritornando all’anziana signora con i crampi notturni, ma dove stava correndo? É evidente che le motivazioni dei crampi sono diverse. Probabilmente la signora stava sognando che era inseguita, e in quel frangente gli sono venuti i crampi che l’anno indotta a svegliarsi. Inseguita da chi?

Le situazioni del quotidiano ci fanno percepire di essere sempre in ritardo, le bollette da pagare, la paura di more e pignoramenti c’inseguono come mostri famelici che turbano i nostri sogni.

Crampi notturni e attività onirica

Crampi  durante il sonno non sogniamo l’evento come l’abbiamo vissuto, ma amplificato dalla simbologia dell’attività onirica. Faccio un esempio. Una signora al supermercato gira tra gli scaffali per fare compere. Con il suo carrello, inavvertitamente urta il carrello di un’altra signora. Niente di che, i carrelli sono di ferro, indistruttibili.

Analizzando i sogni che possono davvero essere spaventosi e farci svegliare con il cuore che batte molto. Purtroppo anche l’attività onirica può farci provare dolore fisico e avere un crampo è senza dubbio una esperienza che molte persone hanno avuto.

La signora che ha urtato l’altro carrello chiede scusa ma la risposta è una smorfia aggressiva. Il fatto finisce lì, le due signore seguono ognuna per la propria strada. La signora che ha ricevuto l’occhiataccia aggressiva, per sopravviverci sprofonda l’evento a livello inconscio. La stessa notte, durante il sonno, il nostro inconscio rielabora gli eventi del giorno amplificandone i vissuti.

Si sogna sempre

Sogniamo sempre, anche se non ci ricordiamo i sogni. In questo caso, la percezione di aggressione vissuta il giorno, è elaborata in maniera amplificata, drammatizzata, per essere più facilmente digerita e archiviata. La signora potrebbe sognare di essere aggredita da briganti, dal vicino di casa, rapitori, situazioni ben più drammatiche del vissuto reale del giorno.

Il sogno utilizza elementi di scene realmente avvenute, con personaggi del quotidiano. Utilizzando frasi e comportamenti quotidiani le persone ci s’identificano più facilmente. L’emozione percepita durante il sonno, paura, movimento acqua, organo, reni…

Ecco quindi che porto l’attenzione a un’area ben specifica da massaggiare, con tutto quanto ne consegue. Il mio massaggio diventa mirato, orientato, diventa plasmante, ricostruente un trauma.

Senso di asfissia

Se una persona sogna che la stanno strangolando significa che sta vivendo un’ipossia, un nodo alla gola, immediatamente “il sogno protettore del sonno”, come lo chiamava Freud, mette in moto meccanismi di protezione del sonno. Evidentemente implicazione dell’apparato respiratorio. Apnea, tosse, soffocamento.

Cadono i denti

Se si sogna che si stanno perdendo i denti, la persona a difficoltà a manifestare la propria aggressività, bisogna sostenere la terra per evitare che frani e che quindi non assolva il suo compito di contenimento. Aumentare l’acidità con frutta fresca e alimenti acidi e acidificanti. Di esempi se ne potrebbero fare uno per ogni persona.

Nel momento nel quale si sta interagendo, inevitabilmente appaiono altri elementi a complemento, sta alle competenze del reflessologo metterle in relazione e farle diventare terapia.