Laozu Baldassarre, dopo aver conseguito la maturità in Arti Applicate, frequenta la scuola per Infermieri Professionali per prepararsi a un servizio di volontariato internazionale. Acquisite competenze lavorando nell’Ospedale Provinciale Generale dell’Annunziata di Sulmona (Aq), parte per l’Ecuador dove resta circa due anni, prestando un servizio di volontariato internazionale nell’Amazzonia ecuatoriana.
Rientrato in Italia, dopo un viaggio in India via terra, torna a lavorare in ospedale, prima a Sulmona (Aq), in Abruzzo, poi all’Istituto dei Tumori di Milano.
Dopo circa dieci anni di attività ospedaliera, come infermiere professionale, lascia l’ospedale per dedicarsi completamente allo studio e all’approfondimento di tecniche terapeutiche naturali e non invasive.
Frequenta corsi e scuole d’agopuntura e di altre tecniche complementari che alla finire degli anni settanta e nei primi anni ottanta cominciavano ad arrivare in Italia dall’estero.
Ha scritto, disegnato, impaginato e pubblicato personalmente sette libri originali sulla Reflessologia Zu. Dopo cinquanta anni di lavoro, di cui quaranta dedicati allo studio e all’applicazione della Reflessologia del Piede, più di trentamila massaggi all’attivo e centinaia di studenti diplomati… pensa di avere voce in capitolo parlando di reflessologia e in particolare di Reflessologia Zu.
Attività
“Nemo propheta in patria“
Ha ricevuto riconoscimenti internazionali attraverso inviti e partecipazioni a congressi in Inghilterra, Olanda, Svezia, Spagna, Austria, Polonia, Ecuador e Nicaragua, dove ho tenuto corsi e conferenze, ha scritto per le principali riviste internazionali del settore.
Reflessologia Plantare Zu
Le origini e la storia del massaggio dei piedi non hanno una data. Il massaggio dei piedi come del corpo, delle mani, dell’addome, della schiena sono nati con l’uomo stesso. Tutt’altra cosa quando parliamo di Reflessologia Plantare che è un sistema complesso. Lo studio del cervello, del sistema nervoso e delle loro funzioni richiedono un alto grado di competenze scientifiche che costantemente si aggiornano con l’evoluzione della ricerca.
Inizio della ricerca
All’inizio della sua ricerca ha reperito quanto di scritto e illustrato concerne le origini del massaggio al piede a livello mondiale, erano gli inizi degli anni ’80. Il risultato di tale lavoro fu di quanto più disarmante potesse apparire a una lettura critica. Ogni mappa, ogni disegno, era rappresentato con assoluta soggettività dai vari autori, sia nella dislocazione degli organi riflessi, sia nelle colorazioni utilizzate.
Per esempio, l’area riflessa del fegato era rappresentata come un ovale, o grossolanamente quadrangolare, o triangolare, oppure sovrapposta all’area riflessa dei polmoni. Anche superiormente alle teste dei metatarsi, o ancora inferiormente alle teste dei metatarsi, dove centralmente, dove lateralmente.
Mappe diverse
Oltre alla diversità del disegno dell’area e della sua dislocazione anche le colorazioni cambiano totalmente di autore in autore. Se prendiamo un libro di anatomia occidentale, asiatico, africano, gli organi sono tutti situati ovviamente nelle medesime aree.
Un pigmeo è un brevilineo, un watusso è un longilineo, ma gli organi sono proporzionalmente dislocati nei loro corpi alla stessa maniera. Nelle varie razze cambia il colore della pelle, la forma degli zigomi e degli occhi, ma anatomicamente le varie parti sono strutturate allo stesso modo.
Primi dubbi
Evidenziate importanti contraddizioni nel confrontare la vasta raccolta di libri e di mappe, verificato come siano tutte differenti tra loro, con occhio critico si avvicina alla lettura e all’interpretazione della Reflessologia Plantare e del massaggio dei piedi con uno spirito critico e costruttivo.
A quei tempi lavorava in ospedale presso l’Istituto per lo Studio e la Ricerca dei Tumori di Milano, dopo aver lavorato per qualche anno in ospedale in Abruzzo e in Amazzonia.
Materiale di verifica delle prime nozioni acquisite del massaggio dei piedi non mancavano: toccava i piedi a pazienti, infermieri, medici, amici, parenti, a chiunque glii capitasse a tiro e fosse disposto a farsi verificare lo stato di salute attraverso una tecnica così inconsueta. Il suo entusiasmo era grande, il massaggio dei piedi lo aveva catturato.
Benefici collaterali chemioterapia
Giorno dopo giorno viveva verifiche importanti, constatava e risolveva problemi con sintomatologie acute in brevissimo tempo. Gli effetti collaterali della chemioterapia erano notevolmente ridotti.
Un giorno in Abruzzo ebbe l’occasione di verificare con questa tecnica le condizioni del padre di un amico che non incontravo da anni. Piacevolmente soddisfatto e incuriosito da quanto fosse riuscito a dirgli attraverso il massaggio dei piedi, gli chiese se avesse evidenziavo qualcosa di particolare al cuore. Aveva già toccato il punto riflesso del cuore, però non aveva notato nessun segno che potesse indicare una qualche sofferenza in relazione ad esso.
Prime delusioni
Tornò quindi a insistere su quell’area con un’intensità e un’attenzione superiore a quella standard ma non ebbe nessun tipo di reazione. Concluse quindi che da un punto di vista reflessologico, almeno per quelle che erano allora le sue conoscenze, il suo cuore non manifestava sintomi patologici. La persona massaggiata rispose che negli ultimi due anni aveva subito tre infarti del miocardio.
Anche se non lo disse con un atteggiamento derisorio, perché erano tanti gli altri sintomi che gli aveva evidenziato, si sentì sprofondare: quel giorno quella situazione lo mise in crisi. Se attraverso il massaggio dei piedi non riusciva a individuare la sofferenza di un organo così gravemente danneggiato, pensava, chissà quanti altri punti riflessi avrebbero potuto reagire alla stessa maniera.
Agopuntura
In quel periodo avevo iniziato anche la mia prima scuola di agopuntura quindi gli venne spontaneo associare le varie tecniche, filosofie e principi. Il passo fu breve, per cui evidenziò che sui piedi arrivavano i meridiani zu, quelli interessati degli arti inferiori: gli zang, pieni, milza, fegato e rene, e i fu, vuoti, stomaco, vescicola biliare e vescica urinaria.
Meridiano del cuore
Il meridiano del cuore non era tra questi e da questa constatazione prese ad associare, a verificare e a catalogare una enorme quantità di dati ottenuti sui pazienti dalle più disparate patologie. Una delle conclusioni alle quali giunse, e che rappresentano uno dei capisaldi di questa metodica innovatrice nel campo dello studio della Reflessologia Plantare a livello internazionale, è che polmoni e colon, cuore e intestino tenue, organi associati ai meridiani shou, (mano), sulla pianta del piede non danno lo stesso tipo di risposta.
È facile costatare, per esempio, che una piccola sofferenza della cistifellea, che si riflette sul piede destro, visione plantare, quarto metatarso, epifisi distale. Sarà molto, ma molto più evidente di una grave e importante sofferenza del cuore che invece troveremo sull’area contro laterale del piede sinistro.
Importanti che possano essere gli squilibri dei polmoni, del cuore, dell’intestino tenue e del colon, non avranno mai dei sintomi proporzionali alla loro gravità sulle aree riflesse della pianta del piede.
In quel periodo la sua voglia di ricerca stava vivendo un impulso straordinariamente importante, quasi maniacale. Gli giungevano da tutte le parti del mondo mappe, posters, libri, dispense, pubblicazioni attinenti alla Reflessologia Plantare o ai piedi in generale: l’erotismo dei piedi cinesi, para dismorfismi del piede, fisiologia osteo articolare, trattati di podologia. Il piede stava diventando un nuovo universo da scoprire.
Ogni libro, ogni pubblicazione, soprattutto le più rare e introvabili, come quelle sullo studio delle patologie delle unghie e altre ancora, lo esaltavano. Lo studio e la ricerca lo portavano a un importante grado di coinvolgimento. Aspettava il postino quotidianamente. Ogni nuovo testo gli apriva nuovi orizzonti, gli spalancava una nuova finestra. Quelli che fino ad allora erano stati solo piedi cominciavano a diventare “l’universo piedi”.
Prese a porsi il perché di ogni minima cosa: a volte le risposte erano immediate, a volte dovevano essere ricercate, a volte a lungo meditate. Con il passare dei mesi e degli anni comprese che erano troppi i testi che non gli davano ormai più risposte, con le loro asserzioni assiomatiche o meccanicistiche: dito sovrapposto o sottoposto, dito a uncino o a martello, unghia onicogrifotica o tendente alla coilonichia, tutte tematiche affrontate e risolte con poche righe.
Il tarlo del perché invece lavorava nel suo cervello e non gli dava pace nella sua sete di sapere, ma non si accontentava di un sapere assiomatico, bensì logico, che generasse gratificazione al suo “io” scientifico e alla sua razionalità.
Senz’altro la visione cinese del Dao, il suo atteggiamento complementare tra l’analitico e l’analogico, è stato ed è ancora oggi una delle molle fondamentali dei suoi studi. Perché questo dito è a martello e non a uncino? Perché il secondo e non il terzo? Perché del piede sinistro e non del destro? Ecco il movente della sua ricerca: una insaziabile sete di conoscenza e di appagamento razionale.
Guardando il notevole materiale che continuava ad arrivare da tutte le parti del mondo che si andava accumulando in quantità considerevole, grazie anche al contributo di amici e parenti che viaggiavano, e incaricava di spulciare nelle librerie più vecchie, piccole e sconosciute situate nei centri cosiddetti alternativi, si andavo rendendo conto che gran parte delle cose scritte e pubblicate sulla Reflessologia Plantare sembravano scritte a tavolino, senza un’autentica forma pur minima di ricerca sperimentale.
Apparvero i computer e la catalogazione dei dati lo portò a fare un salto in avanti importante, determinante per chi voglia oggi accostarsi seriamente alla Reflessologia Plantare: l’Identificazione dei Punti Riflessi sulle Ossa, che successivamente chiamò I.A.R.S., acronimo di Identificazione Aree Riflesse Sensibili.
Ogni mappa in suo possesso presentava una forma complessiva del piede diversa da tutte le altre. In quasi tutte era disegnato solo il contorno del piede e piedi lunghi, larghi, tozzi, corti erano riempiti graficamente in una maniera che sicuramente rispecchiava la soggettività dell’autore.
I vari organi erano dislocati con approssimazione e rappresentati graficamente in modo differente gli uni dagli altri, e anche i colori erano scelti con la più assoluta soggettività e senza logica se non quella della relativa gradevolezza degli accostamenti.
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Libri pubblicati
- I Reflessologia Zu Via di Iniziazione al Tao
- II Reflessologia Zu Morfologia
- III Reflessologia Zu Energetica
- Guardare fuori… per capire dentro… Semeiotica generale
- “Ho la cervicale” Cervicalgie
- Manuale pratico di Reflessologia Zu
- Reflessologia Zu – Casi Clinici
1982: nasce lo Zu Center
Curiosità
Internet
Lo Zu Center esisteva già prima di Internet. La prima connessione internet in Italia avvenne il 30 aprile 1986, ma arrivò al grande pubblico solo nel 1993, 11 anni dopo di noi.
DBN
Lo Zu Center esisteva già quando furono costituite le DBN, ovvero le norme in materia di Discipline Bio-Naturali. LEGGE REGIONALE 1 febbraio 2005, N. 2 “Norme in materia di discipline bio-naturali”. (BURL n. 5, 1º suppl. ord. del 04 Febbraio 2005 ) urn:nir:regione.lombardia:legge:2005-02-01;2