Dolore al calcagno, l’osso più voluminoso del piede
Spina calcaneare, risposta adattativa dello scheletro all’aumento delle forze di carico, nel tentativo di ridistribuirle ai tessuti circostanti. Dal punto di vista istologico, la spina calcaneare è costituita da tessuto osseo rivestito da cartilagine e circondato da connettivo.
La fascia plantare è un’aponeurosi costituita da tessuto connettivo fibroso ricco di linfociti e depositi di calcio.Il calcagno è sede di inserzione di numerosi legamenti e tendini.
La spina calcaneare è la manifestazione della retrazione dl tendine d’Achille. Durante la deambulazione il calcagno sostiene la maggior parte del peso corporeo assieme alle ossa metatarsali.
Dalla superficie mediale della tuberosità calcaneare, l’aponeurosi plantare, costituita da tessuto connettivo denso, si inserisce alla base delle dita dei piedi. Tale fascia ha lo scopo di mantenere in asse l’arco longitudinale mediale del piede. Distribuire uniformemente le forze che agiscono longitudinalmente.
Calcagno, scarica del peso al suolo
La fascia plantare ha uno spessore maggiore nei soggetti affetti da spina calcaneare. Il calcagno trasmette la maggior parte del peso corporeo dall’astragalo al terreno
Schematicamente è possibile riconoscere due sistemi muscolo-tendinei che agiscono, con linee di forza ortogonali tra loro, sul calcagno:
- Sistema calcaneo-plantare
- Pianta del piede, relativa all’azione dei muscoli plantari.
- Sistema achilleo-calcaneare
- Superficie posteriore del piede costituito dal tendine d’Achille e dal muscolo tricipite surale.
Il sistema calcaneo plantare esercita una trazione maggiore rispetto a quello achilleo calcaneare. Questo è il motivo che le spine sotto calcaneari sono più frequenti rispetto a quelle retro calcaneari.
Lo sviluppo di una neoformazione è molto lenta. Il processo lesivo inizia anche molti anni prima dell’insorgenza dei sintomi.
Calcagno e spina calcaneare
Origina dalla superficie mediale della tuberosità calcaneare e si termina alla base delle dita del piede. Ha lo scopo di mantenere in asse l’arco longitudinale mediale del piede e distribuire uniformemente le forze che agiscono sull’arco plantare.
La fascia plantare ha uno spessore significativamente maggiore nei soggetti affetti da spina calcaneare.
La spina calcaneare non è identificabile al tatto.
La radiografia ci permette di evidenziare le dimensione della spina calcaneare
Calcagno e sperone calcaneare
Lo sperone calcaneare è la sporgenza ossea posteriore, in corrispondenza dell’inserzione del tendine d’Achille con il calcagno. Accessorio degli stivali dei cavalieri, lo sperone serviva per sollecitare il cavallo. Stemma araldico che simboleggia cavalleria, nobiltà e virtù.
Lo sperone è anche la parte anteriore e sommersa dello scafo di una nave, utilizzata per attaccare navi nemiche. La parte del calice del fiore contenente il nettare. Osso sporgente posteriormente le zampe dei galli e dei gallinacei.
La pressione che l’escrescenza ossea crea nella zona dove è localizzata provoca una conseguente infiammazione della borsa sinoviale. Lo sperone è ben evidente per la sua morfologia. Una borsite posteriore del tendine di Achille è anche caratterizzata da una spessa callosità nella parte posteriore del calcagno.
Qualora il paziente svolga regolare attività fisica, è necessario che la sospenda, le patologie yang migliorano con il riposo e peggiorano con il movimento.
- Definiamo lo sperone yang, perché superficiale e posteriore rispetto alla gamba, interessato in maniera predominante dal meridiano zu taiyang.
- Definiamo Yin, la fascite plantare, considerando che appoggia al suolo e infatti ha un coinvolgimento dello zu shaoyang, in materia di approfondimento della patologia.
L’indagine diagnostica più indicata per individuare la spina calcaneare è la radiografia del piede (o raggi X al piede). E’ un tipo di esame che consente di avere una panoramica completa dell’arto inferiore e delle sue strutture, comprese le possibili anomalie che le vanno ad alterare.
Per una diagnosi completa, sono inoltre importanti l’anamnesi e alcune manovre eseguite dallo specialista – un ortopedico o un fisiatra – che accertano o escludono altre condizioni anomale riconducibili al disturbo.