Buongiorno,
sono una trentenne diabetica non rassegnata a esserlo per tutta la vita. Il semplice fatto che sperimento fasi di benessere in cui il fabbisogno insulinico cala drasticamente…
Non c’è nessun caso di diabete giovanile nella mia famiglia e la comparsa all’età di 17 anni è seguita a un periodo di forte stress.
Sono associate altre patologie autoimmuni, di cui sintomatiche per ora “solo” l’ipotiroidismo.
Non mi sono risparmiata quasi niente nella ricerca del benessere… sperimento e cerco… ora mi sono assestata su agopuntura e qi gong. Sono sempre stata ipersensibile ai piedi e spesso me li massaggio da sola (specie il sinistro nella parte cava interna, chissà perché???).
In passato ho provato una seduta di reflessologia plantare per curiosità ed è stata una vera goduria. Ma riguardo agli aspetti terapeutici mi chiedevo se sia positivo o controproducente mischiare livelli diversi di intervento come reflessologia, agopuntura e qi gong.
Se volessi provare dovrei fare una scelta? Grazie!
Ludovica
Buon giorno Ludovica,
dalla descrizione che ne fai il tuo diabete giovanile (vedi su diabete.net) è definito “essenziale” (?), come quelle forme di pressione arteriosa che salgono e scendono repentinamente senza un motivo apparente. Se il tuo pancreas avesse delle alterazioni organiche il tuo tasso glicemico sarebbe costantemente alto, ma pare che così non è, quindi è giusto e doveroso cercare di stabilizzare la condizione ottimale con qualunque tecnica che ti possa essere d’aiuto.
Le patologie autoimmuni sono caratterizzate da un disconoscimento del “se”. Per la MTC (Medicina Tradizionale Cinese) è un problema della Terra, del Centro, ecco perché istintivamente ti massaggi la parte centrale del piede. Cava, mancante, tipica del piede morfologicamente cavo, area dove è situato il pancreas riflesso.
L’auto massaggio del piede è importante perché permette di riunire le funzioni della testa/cielo con i piedi/terra, l’effetto però è molto limitato perché reflessologicamente è un circuito chiuso. Cervello-occhio-mano-piede-cervello-organo. Se i piedi ti fossero toccati da un’altra persona le reazioni sarebbero completamente diverse!
Agopuntura e qi gong (vedi su wikipedia) non hanno assolutamente nessuna controindicazione, anzi, se ben eseguiti gli effetti si rendono complementari e si sommano gli effetti benefici.
Auguri!
Laozu Baldassarre
Risponde nuovamente Ludovica:
Buongiorno e grazie per la risposta.
Ecco perché ho questa ossessione di massaggiarmi il piede!
Mi sono giusto svegliata da poco con quel senso di torpore addosso dato da tiroide pigra e glicemia un po’ alta… sì, è un diabete proprio così… e spesso potrebbe anche andare meglio di come va perché questo mio essere così “eterea” e poco centrata, mi porta a non gestire al meglio, a essere poco pragmatica e in più ho spesso una fame nervosa, un po’ chimica, che rende tutto più difficile…
Sono d’accordo con lei. Nel disconoscimento del “se” mi ci ritrovo in pieno e questo squilibrio alto-basso lo sento molto anche nel qi gong: l’energia resta in alto, si blocca a livello della pancia, la mia zona dolente per eccellenza, e a fatica scende anche se sto migliorando.
Insomma: mi piacerebbe provare, i miei piedi vorrebbero proprio. Forse potrei organizzare una piccola trasferta a Milano e vedere come va? Si può fare?
Grazie
Ludovica
Un messaggio anche da Tiziana
Salve,
Vorrei chiedere se questi massaggi possono aiutare a migliorare la situazione di persone diabetiche, migliorando i valori della glicemia, andando a stimolare il pancreas…
Grazie Tiziana
Il diabete è una patologia dalla predisposizione ereditaria, ciò significa che questa informazione era già inscritta nel tuo DNA. I cinesi chiamano l’insieme delle informazioni presenti fin dal concepimento, dall’unione dello spermatozoo con l’ovulo, Yuan Qi, soffio originale.
Il diabete, il suo manifestarsi lo definiamo come la rottura di un anello debole di una catena. Durante un certo periodo della nostra vita, per uno stress acuto, una situazione di cambio non accettata, un lutto… elementi non prevedibili, questo anello si rompe dando via a patologie come il diabete. In altri casi questa rottura è assimilabile a un disconoscimento del sé, come per esempio patologie autoimmuni.
Sono un reflessologo di lungo corso, durante la mia carriera casi di diabete ne ho incontrati veramente pochi. I diabetici sono rassegnati a rimanerlo per tutta la vita. I pochi che ho trattato effettivamente hanno avuto solo dei miglioramenti collaterali, in questo tipo di circostanze non possiamo cambiare le strutture biologiche di un individuo, possiamo solo cambiare la qualità della vita.
Laozu Baldassarre