Buongiorno, mia figlia, che ha 15 anni, ha da pochi giorni iniziato a portare il corsetto ortopedico per una scoliosi abbastanza seria.
Lo specialista, di cui mi fido molto, ha consigliato di praticare qualunque attività sportiva che il corsetto le consenta di fare perché lo sviluppo della muscolatura unito alla correzione della postura incrementano i risultati.
Mi domando se anche la riflessologia plantare possa aiutare e se sì in cosa possa consistere (cioè per quanto tempo, con che costi e con che benefici).
Mi aiutereste a capire meglio?
Inoltre: non volendo lasciare la strada tradizionale, pensa che abbia senso abbinarla ad un metodo “alternativo”?
Roberta
Namastè Roberta.
Le ossa non si muovono da sole, si muovono per mezzo di muscoli e tendini. Abbiamo muscoli superficiali e profondi, a destra e sinistra, in alto e in basso, volontari e involontari. Ogni muscolo ha il suo antagonista. Perché si contraggono alcuni muscoli e non altri?
Le contrazioni generalmente sono determinate dall’attività degli organi sottostanti. Il nostro lavoro di Reflessologi Zu è di ottenere decontrazioni involontarie di muscoli volontari involontariamente contratti, cosa che un corsetto non può ottenere.
Busti e corsetti sono considerati dalla maggioranza degli specialisti un retaggio del passato perché inutili e inefficaci.
Non esistono medicine alternative, altre medicine o medicine complementari, per il semplice fatto che non esistono pazienti alternativi, altri pazienti o pazienti complementari, esistono solo persone che fanno una richiesta d’aiuto.
Se mi porti la bambina potrò dimostrarvi fin dalla prima seduta, e non dopo mesi, gli assunti elencati: decontrazione involontaria di muscoli volontari involontariamente contratti, confermando così quando enunciato. Le terapie successive saranno necessarie per stabilizzare il risultato. Attraverso i piedi agiamo sulla componente ipotalamica che controlla i muscoli profondi e involontari, quindi non si richiedono atteggiamenti volontari controllati dalla corteccia cerebrale che agisce sulla muscolatura volontaria superficiale.
La nostra tecnica non è invasiva e non si può contrapporre alla capacità di auto guarigione insita in noi. E’ associabile a qualunque altra tecnica perché non ha controindicazioni.
Laozu Baldassarre