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Segno del silenzio Riflessologia Plantare

Buongiorno Sig. Baldassarre,

mi chiamo Roberto M., purtroppo non ci conosciamo ma il suo nome mi è stato fatto da un conoscente come grande esperto di riflessologia. La contatto per chiederle una piccola consulenza: sto scrivendo un libretto su alcune tradizioni della Grecia antica e nell’analisi di alcuni testi ho trovato un gesto che vorrei sottoporre alla sua attenzione per spiegarmi se, secondo lei, questo mudra possa avere una qualche ripercussione neuro-energetica sul corpo umano. A questo proposito le invio uno stralcio che vorrei leggesse e mi dicesse cosa ne pensa. Spero di poterla sentire presto e la ringrazio anticipatamente. Grazie e buon lavoro.

Roberto D.M.

Il segno del Silenzio o di Arpocrate o Hoor-paar-Kraat, Horus bambino, è un segno molto complesso: di fatto è un gesto molto usuale ma è facile notare che quando viene fatto durante la vita profana si chiudano di norma ambedue le labbra, ponendo il dito poco sotto il naso, mentre in questo caso viene appoggiato solo sul labbro inferiore.

Come si può notare dalla mappa qui sotto, lo tsubo o punto di pressione stimolata è sulla mediana del corpo umano, il che garantisce un collegamento diretto con sushumna, ed è contrapposto a quello del labbro superiore che è rinomato, per essere una delle più potenti zone erogene del volto femminile.

Come possiamo notare dallo schema, la linea del “chi” energetico/nervosa parte dagli occhi e dalla fossetta del labbro, passa lungo la mandibola per poi risalire fino alle tempie. Visto che il segno di Arpocrate è dato, normalmente, alla fine di pratiche specifiche l’ho sempre considerato come un gesto per forzare la mente a riassorbire, almeno parte dell’energia profusa nell’Opus e questa teoria e facilmente sperimentabile.

Se, lontano dal cibo, si raddrizza la schiena e si preme delicatamente questo tsubo. Si nota che dopo qualche secondo le ghiandole salivari cominciano a essere eccitate e la produzione di saliva e succhi gastrici aumenta sensibilmente. Ciò mi spinge a supporre che sia un istinto atavico sia l’evoluzione ci ha dato e che le puerpere conoscono bene come “istinto del capezzolo” ovvero quell’istinto che spinge il bimbo a reagire e cercare la poppata, stimolando contemporaneamente, il sistema gastrointestinale a favorire l’assorbimento di energia.

Ritengo indifferente la forma, massa o densità di tal energia. E’ utile considerare, a questo proposito, che nella tradizione indù ogni dito della mano simboleggia uno dei cinque elementi del corpo e se combinata questa considerazione con il segno di Arpocrate. 

Siamo messi nelle condizioni di affondare un po’ le radici del nostro rituale, nella nostra coscienza, anche con una mudra specifico e nello specifico, potrebbe essere utile per sperimentare delle varianti del segno di Hoor-paar-Kraat ( Hoor-pa-kraat nelle scritture precedenti al Libro delle menzogne) e le attribuzioni sono: pollice-fuoco, indice-aria, medio-spirito/akasha, anulare-terra, mignolo-acqua.


Namasté Roberto

L’esposizione che hai fatto purtroppo parte da presupposti errati. Cercherò di essere il più sintetico ed esaustivo possibile prendendo in considerazione le tue affermazioni.

  •  Il segno del Silenzio o di Arpocrate: il dito sulle labbra, colui che “conosce, trascrive e nasconde affinché ogni generazione compia la sua ricerca”, allude al silenzio necessario per svelare i misteri. Il gesto è molto diffuso nella cultura occidentale e noto sin dall’antichità.
  • Con riferimento al greco Arpocrate, dio del silenzio e della riservatezza iniziatica (derivazione dall’Horus fanciullo egiziano), fu definito Signum harpocraticum alludendo all’assenza della parola, al silenzio, alla saggezza e al mistero. Nell’antica Roma la fama è condivisa con la dea Angerona
  • Lo “tsubo” o punto di pressione stimolato è sulla mediana del corpo umano, il che garantisce un collegamento diretto con sushumna… Gli tsubo in giapponese corrispondono ai punti d’agopuntura. Quelli indicati dalle illustrazioni corrispondono a VC24 e VG26. Punti terminali dei due meridiani, dove l’energia tende più a uscire che a entrare. Il collegamento diretto con sushumna nadi è assimilabile quindi al percorso del meridiano Vaso Concezione cinese. Il meridiano che tu descrivi è lo Zutaiyang (meridiano dello stomaco), in relazione alle funzioni dell’apparato gastroenterico.

Ti allego alcune immagini esplicative.
Buon lavoro e auguri per il tuo libro.

Laozu Baldassarre

 

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